Dopo la morte del padre, avvenuta quando era ancora in
giovanissima età, venne educato sotto la reggenza della madre, la
duchessa Maria Amalia. Tra i suoi precettori ci furono il conte von Goerz e il
poeta Wieland. Diventato maggiorenne assunse il potere e volle presso di
sé Goethe come consigliere. Partecipò alla campagna di Francia e
fu uno dei protagonisti della battaglia di Valmy. Dopo la caduta di Napoleone
prese parte al Congresso di Vienna (1815) nel corso del quale il suo Stato
divenne un Granducato. In politica interna si dimostrò lungimirante
protettore di artisti, tra cui Schiller. Chiamò a insegnare
all'università di Jena pensatori quali Hegel, Fichte, Humboldt e
Schlegel. Contrariamente all'indirizzo corrente del suo tempo, mantenne una
politica estremamente liberale che fece del suo Stato un elemento di
eccezionalità all'interno del mondo germanico (Weimar 1757 - Graditz
1828).